Sostenere la laguna di Venezia oggi, per il mondo di domani.
Adattare gli antichi saperi della laguna di Venezia alla lotta ai cambiamenti climatici.
In equilibrio tra la terra emersa e l’acqua, nella Laguna di Venezia c’è un ambiente unico nel suo genere, in cui il fascino di una lussureggiante biodiversità fa il paio con un bagaglio inestimabile di antichi saperi: le valli da pesca.
Valle Dogà è ubicata all'interno della Laguna Nord, in prossimità dell'argine del Canale Sile, nel comune di Caposile ed è una delle più antiche valli da pesca esistenti nella laguna di Venezia, della quale si trova testimonianza già nelle cartografie antecedenti il 1600. È, inoltre, la Valle di gran lunga maggiormente estesa.
Valle Dogà è una abbreviazione del toponimo Valle del Dogado Montiron, a testimonianza del fatto che questa Valle costituiva in realtà una specie di fringe benefit a disposizione dei Dogi, che nel tempo si sono avvicendati al governo della Serenissima Repubblica di Venezia.
Già nella prima metà del 1800, così viene descritta in alcuni documenti dell'epoca, era una valle da pesca semiarginata, i cui argini erano interrotti e completati da graticci di canne palustri (grisiole). Nel 1928, la famiglia Voltolina, allora proprietaria, trasforma Valle Dogà dalla canna al ferro completatando la perimetrazione della Valle con manufatti stabili di regimazione idrica e la dota di setti grigliati metallici per il contenimento del prodotto ittico.
Valle Dogà si estende per circa 1688 ettari, di cui circa 1.000 occupati da bacini d’acqua salmastra, con salinità variabile dal 20 al 30%, presenta inoltre grandi laghi solcati da molti canali naturali. In essa sono presenti tutti gli elementi caratteristici della vallicoltura veneta, in cui il campo vallivo è caratterizzato da un insieme di specchi d'acqua (laghi o chiari) e da terre semiemerse (barene), racchiuse entro argini, costruiti in terra e rinforzati con massicciate. La vasta estensione della Valle consente un’elevata diversità ambientale, che si traduce in una rilevante ricchezza qualitativa e quantitativa della vegetazione immersa ed emersa e della fauna presente.
L’attuale struttura è il risultato del programma di interventi attuati nell’arco degli anni e mirati alla conservazione ed alla valorizzazione ambientale ai fini faunistici. Tali interventi sono finalizzati al miglioramento della circolazione idrica, al ripascimento delle sponde arginali, al rimboschimento delle stesse per creare idonee zone di sosta e di rifugio per i migratori acquatici. Le caratteristiche peculiari degli specchi d’acqua dolce e salmastra, di diverse dimensioni e profondità, in cui si è cercato di favorire una buona presenza di vegetazione sommersa, sono in grado di garantire una naturale fonte di alimentazione. Grazie alla sua rilevante estensione e alla grande disponibilità di habitat diversi, in Valle Dogà è nota la presenza di numerose specie di uccelli acquatici che l'hanno eletta come habitat ideale anche per la nidificazione.
Valle Dogà viene gestita ai fini dell’allevamento di specie ittiche eurialine, quali l’orata, il branzino, l’anguilla e le diverse specie di cefali, la produzione ittica viene ancor oggi praticata secondo le tecniche tradizionali della vallicoltura estensiva ed è considerata una delle principali aziende produttrici delle specie ittiche vallive della laguna di Venezia.
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